La Blackfriday mania e l’algoritmo di Amazon che prevede il futuro
Mancano poco meno di due settimane al famoso Black Friday, la ricorrenza più amata dal mondo dello shopping online -ma anche offline: quest’anno, la giornata degli “sconti pazzi” cade di venerdì 29 Novembre.
Tradizionalmente, il Black Friday segna l’inizio del periodo degli acquisti natalizi: tuttavia, se all’inizio gli sconti riguardavano soltanto il venerdì, da qualche anno la pratica è stata estesa a tutto l’ultimo weekend di novembre e termina il lunedì con il Cyber Monday, caratterizzato da ribassi esclusivi sui prodotti di elettronica.
Nel 2018, le vendite del “Black Weekend” in Italia hanno fruttato più di 1 miliardo di euro soltanto per quanto riguarda il commercio online, e la quota maggiore di ricavi/prodotti venduti è stata raggiunta da Amazon, che con la sua politica della “consegna in giornata” ha sbaragliato qualsiasi azienda avversaria.
Ma come può un’azienda con una quantità di ordini così alta e sempre in aumento riuscire a consegnare gran parte della propria merce in sole 24 ore?
Siamo poco inclini a credere che a capo di Amazon ci sia un vecchio giocattolaio barbuto che compie consegne porta a porta a bordo di una slitta trainata da renne, o che la dirigenza dell’azienda abbia rubato il famoso Carro del Sole di Apollo per sfrecciare indisturbata a giro per il mondo.
Allora, dove sta il trucco?
La risposta è molto più semplice di quanto si possa pensare: grazie alla miriade di dati che ha raccolto sui propri clienti, Amazon è diventata in grado di prevedere in maniera lineare quali prodotti, e in quale quantità, verranno ordinati in una certa area geografica. Tutto grazie a un potente algoritmo di ultima generazione, usato non solo come strumento di monitoraggio ma anche e soprattutto con finalità di pianificazione anticipata delle consegne.
Grazie a questo sistema, Amazon è in grado di spedire i prodotti ai suoi magazzini ancora prima che questi vengano realmente acquistati dai clienti, e sono già pronti per la magica “consegna in ventiquattr’ore”. Tale procedura, chiamata Predict Shipping, permette all’azienda di ridurre non solo i costi di spedizione, ma anche quelli di fornitura e inventario, e conferma sopra tutte un’inquietante verità: prima ancora che tu abbia fatto il tuo ordine, Amazon sa già cosa comprerai.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Amazon ha stravolto le aspettative verso i sistemi di vendita e gli ecommerce. Oggi un prodotto che arriva dopo 4 giorni ci fa sembrare un servizio incredibilmente lento.
Chi può permettersi queste performance?
Non tu.
Eppure il tuo amico sapientone ti ha detto che per sopravvivere devi aprire un ecommerce, di fare come Luisa Via Roma, che ha spostato online il suo business e fattura milioni su internet. Ma seriamente pensi di poter iniziare a vendere e competere con questi colossi?
Non intendo direttamente contro di loro, ma con gli standard che hanno creato.
Se pensi di aprire un ecommerce e iniziare a vendere automaticamente, non lo fare. Investi sulla tua attività offline e cerca di aumentare gli sforzi per farla conoscere.
Mi ringrazierai per questo consiglio.
In realtà in Trame Digitali crediamo molto nell’ecommerce e la vendita online, ma prima di tutto serve realismo perchè si parla di un investimento che porterà un cambiamento nella tua azienda e necessita il giusto approccio.
Le spedizioni non partiranno da sole, alle mail dei clienti non risponderà un robot, i visitatori non arriveranno per magia. Se vuoi affrontare la vendita online devi dare al cliente qualcosa che su Amazon o Zalando non troveranno: i tuoi prodotti, la tua attenzione, il tuo servizio, la tua consulenza. Hai sicuramente un fattore posizionante ed è quello che ti farà emergere.
La buona notizia è che noi possiamo aiutarti a trasportare tutto questo online e a farlo prima che sia troppo tardi, cioè prima che i tuoi concorrenti abbiano acquisito familiarità con il web e ti lascino le briciole, mentre tu ancora non sai da dove iniziare.
Richiedi un incontro e valuteremo insieme cosa ti serve con il nostro servizio di realizzazione e-commerce.